Conferenza finale di Outsport – risultati del progetto, considerazioni finali, raccomandazioni e prospettive di follow up

Conferenza finale di Outsport
risultati del progetto, considerazioni finali, raccomandazioni e prospettive di follow up
L’8 novembre si è tenuta a Budapest la conferenza finale di Outsport. È stato l’ultimo passaggio di un progetto co-finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma Erasmus plus su “approcci innovativi ed educativi per prevenire la violenza e contrastare la discriminazione basata su identità di genere e orientamento sessuale”. Tre anni ricchi di sfide e di importanti risultati. Il progetto è stato coordinato da AICS – Associazione Italiana Cultrua e Sport e ha avuto partner chiave dalla Scozia (LEAP sports) dalla Germania (German Sport University, Cologne), dall’Austria (VIDC) e dall’Ungheria (Frigo).
I partecipanti alla conferenza sono stati accolti dai saluti del neo eletto sindaco del VII distretto di Budapest Niederm?ller Péter.
In apertura dei lavori l’importante intervento di Marisa Fernández Esteban, a capo della Sport Unit, del Directorate-General for Education, Culture, Youth and Sport della Commissione Europea. “Progetti come Outsport – ha detto Esteban – che puntano a contrastare omofobia e transfobia nello sport attraverso la ricerca scientifica, la comunicazione e la formazione, ci aiutano a creare società più inclusive e resilienti. Outsport si impena a fare dello sport uno strumento contro ogni forma di esclusione e una possibilità di sviluppare le competenze sociali in continuità col ruolo della scuola. Il rapporto scientifico dettagliato è uno strumento di grande valore che sottolinea le differenze rispetto all’orientamento sessuale e all’identità di genere e offrono un’ampia prospettiva degli atteggiamenti anti-Lgbti nello sport e nei diversi ambienti e discipline sportive, così come sono vissuti e percepiti dalla stesse persone Lgbti”.
Nel corso della Conferenza sono stati presentati i due principali risultati di Outsport:
1) Il rapporto finale della prima ricerca a livello europeo sull’esperienza delle persone Lgbti nello sport, coordinata e curata dalla German Sport University di Colonia. È adesso disponibile sul nostro sito internet www.out-sport.eu e contiene i dati aggregati a livello di Unione Europea, sottolineando poi in particolare le differenze rispetto a orientamento sessuale e identità di genere tra i cinque Paesi del progetto (Italia, Germania, Scozia, Ungheria e Austria) e gli altri Paesi UE, rappresentando un’ampia e ricca prospettiva della esperienze anti-Lgbti in Europa.
Più di 5.500 persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali da tutti i 28 Paesi UE hanno completato il questionario online. Quasi il 90% dei rispondenti considera l’omofobia e ancor più la transfobia nello sport un problema attuale. Il 20% rinunciano a partecipare a uno sport di interesse a causa dell’orientamento sessuale e/o dell’identità di genere. Il 16% dei rispondenti attualmente attivi nella pratica sportiva hanno subito almeno un personale esperienza negativa collegata all’orientamento sessuale o all’identità di genere negli ultimi 12 mesi. Un percentuale che sale al 46% per la donne trans MtoF.
Sulla base di questi risultati sono stati intervistati rappresentanti qualificati di federazioni sportive o organizzazione sportive ombrello dei cinque Paesi del progetto, sulle rispettive strategie nel contrasto delle discriminazioni omo-transfobiche nello sport. Queste informazioni qualitative sono state utilizzate per la produzione di cinque opuscoli focalizzati su ciascun Paese coinvolto (Austria Germania, Ungheria, Italia e Scozia) con i dati più rilevanti a livello locale e le specifiche raccomandazioni per le istituzioni sportive e nazionali.
2) Un manuale pedagogico per affrontare l’inclusione delle persone Lgbti nello sport e attraverso lo sport. Outsport punta a promuovere un nuovo approccio formativo inclusivo. Oltre a contrastare omofobia e transfobia nello sport, l’obiettivo è rendere lo sport stesso un potente strumento di educazione contro ogni forma di esclusione e una opportunità di sviluppare competenze sociali in continuità con la scuola. Su questo fronte il nostro secondo grande risultato è la pubblicazione del Training Toolkit, il manuale di formazione dedicato ad allenatori, formatori, insegnanti di educazione fisica, dirigenti e tutti coloro che lavoro nell’ambito sportivo e dell’educazione, che contieni esercizi e altri consigli testati nel corso del progetto e basati sulla Non-Formal Education Trough Sport methdology (moveandlearn.org).
Tutte le organizzazioni partner del progetto sono concordi nel ritenere fondamentale l’introduzione di un focus specifico nel prossimo European Work Plan for Sport per contrastare l’omotransfobia e gli stereotipi di genere. Un passaggio necessario anche per sviluppare il dibattito più generale sull’eguaglianza di genere nello sport.
Politiche concrete sulla discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere nello sport potrebbero essere molto utili per contrastare omo-transfobia e stereotipi di genere che colpiscono l’ambiente sportivo nel complesso e non solo le persone Lgbti.
In linea con il primo obiettivo guida dell’attuale Piano Europeo per lo Sport che punta “ad assicurare, attraverso la cooperazione intersettoriale, la consapevolezza degli altri ambiti delle politiche europee del contributo che lo sport può offrire per affrontare le sfide che l’UE ha di fronte”, i partner del progetto raccomandano al Working Party on Sport del Consiglio dell’Unione Europea di: a) includere esplicitamente le questioni relative alle persone Lgbti e alla discriminazione basata su orientamento sessuale e identità di genere tra gli obiettivi chiave del Prossimo Piano Europeo per lo Sport; b) di sostenere l’inclusione nei programmi educativi sportivi di specifiche formazioni sulla discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere e sui diritti delle persone Lgbti; c) di avviare un dialogo con tutti i soggetti interessati (istituzioni UE e nazionali, federazioni sportive, associazioni e ONG) che possano contribuire allo sviluppo e all’implementazione di queste politiche.
Il coordinatore di Outsport, Rosario Coco ha commentato: “Immediatamente dopo i risultati di questo progetto, queste raccomandazioni sono una sfida politica chiave per produrre un impatto concreto sulle politiche dello sport in Europa a tutti i livelli dalle organizzazioni amatoriali alla pratica professionistica”.
I partner, infine, condividono sull’importanza di dare continuità al lavoro avviato su questo tema lanciando i prossimi obiettivi e strategie per continuare e sviluppare ulteriormente l’impegno progettuale. In paricolare è stato considerato strategico sviluppare la ricerca e la parte scientica del progetto per approfondire la nostra conoscenza sulla discriminazione basata su orientamento sessuale e identità di genere in Europa e per ottenere un’immagine dinamica dell’evoluzione e del cambiamento del fenomeno e dell’impatto delle eventuali politiche messe in campo.
Il nostro Trainng Toolkit, gli opuscoli della ricerca per i cinque paesi del progetto, le fotografie e gli altri materiali della conferenza finale dono disponibili per il download dal nostro sito internet al seguente link. https://www.out-sport.eu/wp-content/uploads/2019/11/OUSPORT-FINAL-CONFERENCE-PRESS-KIT-.zip.
Press Office
Andrea Maccarrone
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