CHI SIAMO

See the final outcomes 

Nel novembre 2020, AICS – Associazione Italiana Cultura Sport – ha lanciato Outsport Network, come follow up del progetto Outsport conclusosi a fine 2019. Outsport Network fa parte del settore AICS LGBTI ed è un luogo di condivisione di buone pratiche ed elaborazione di nuove partnership in tutta Europa nel campo dello sport, dei temi SOGI, dell’istruzione e dell’inclusione.

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Il progetto Outsport Innovative and educational approaches to prevent violence and tackle discrimination in sport based on sexual orientation and gender identity – cofinanziato dalla Commissione Europea con il programma Erasmus plus, è un progetto di contrasto alle discriminazioni da orientamento sessuale e identità di genere nello sport, che investe i piani della ricerca scientifica, della formazione e della comunicazione. E’ promosso da AICS, Associazione Italiana Cultura Sport.

Sono partner del progetto: LEAP (LEAP Sports Scotland), DSHS (Deutsch Sporthochschule Köln – the German Sport University Cologne, Institute of Sociology and Gender Studies), VIDC (Fonds wiener Institute für Internationalen Dialog und Zusammenarbeit – the Vienna Institute for International Dialogue and Cooperation), FRIGO (Friss Gondolat Egyesület – Organization for Fresh Ideas).

I nostri obiettivi

– Accrescere la consapevolezza sulle discriminazioni basata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere nello sport attraverso informazione e campagne mirate allo scopo

– Migliorare la capacità di gestione delle organizzazioni sportive nello specifico delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

– Promuovere lo sviluppo di competenze e l’educazione contro intolleranza e discriminazioni – per allenatrici e allenatori e lo staff delle organizzazioni sviluppando un set di strumenti di formazione per gli operatori dello sport per promuovere un approccio innovativo nel contrasto dei crimini d’odio e della discriminazione basata su orientamento sessuale e identità di genere nello sport.

– Promuovere lo sport stesso come uno strumento per prevenire discriminazione, bullismo e crimini d’odio basato su orientamento sessuale e identità di genere.

– Incoraggiare l’inclusione sociale e accrescere le pari opportunità nelle organizzazioni sportive supportando le strategie dell’Unione Europea.

– Sviluppare e proporre nuove linee guida sui diritti delle persone LGBTI per il prossimo Piano di Lavoro per lo Sport dell’UE, che dovrà essere fondato sui principi della Strategia sull’Uguaglianza di Genere dell’UE e su altre basi legali dell’EU.

La ricerca

Oustsport è la prima iniziativa a livello europeo volta a raccogliere una documentazione scientifica sul fenomeno dell’omo-transfobia nello sport.

La ricerca sarà condotta dalla German Sport University of Cologne. Il primo obiettivo è quello di raccogliere dati affidabili sulle esperienze di discriminazione delle atlete e degli atleti LGBTI in diversi campi dello sport. Il secondo scopo è indagare il ruolo degli attori rilevanti in ambito sportivo nel contrastare discriminazione e omofobia nello sport. La ricerca verrà presentata entro dicembre 2018.

Il primo studio nel mondo su questo tema è stato pubblicato nel 2015 in Australia e ha riguardato un campione di persone gay, lesbiche, bisessuali ed eterosessuali. Lo studio includeva Australia, Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda, Irlanda. Tra i principali risultati, l’82% dei partecipanti ha sostenuto di avere sperimentato o di essere stato testimone di omofobia. Più del 50% del campione ha sostenuto di aver subito direttamente molestie fisiche o verbali. Il 28% del campione eterosessuale ha riportato di essere stato personalmente coinvolto in atti discriminatori basati sul pregiudizio omofobico1.

La formazione

Obiettivo fondamentale di Outsport è quello di inaugurare un nuovo approccio inclusivo: non solo il contrasto dell’omofobia nello sport, ma anche lo sport come strumento per educare contro ogni forma di esclusione in continuità con la scuola. Su questo versante, il progetto terminerà nel 2019 con la presentazione del Training Toolkit per gli operatori/operatrici dello sport, un manuale in cui verranno messe a disposizione nuove metodologie di formazione sperimentate nel corso del progetto sulla base dell’educazione non formale2 (ETS).

Le persone LGBTI e lo sport

Le persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali hanno caratteristicamente le stesse capacità nello sport delle persone eterosessuali.
Purtroppo lo sport, come ogni altro spazio sociale, è spesso colpito da sessismo, omofobia, lesbofobia, bifobia e transfobia3. Secondo l’Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali (FRA 2014), oltre la metà di un campione di 90.000 persone LGBTI in tutta Europa evita di frequentare alcuni spazi sociali per paura di esprimere apertamente la propria identità. Nel 42% dei casi, si tratta di club e associazioni sportive. Molte persone LGBTI non si sentono sicure, accettate o a proprio agio nell’ambiente sportivo. Questo porta a un più alto tasso di abbandono delle attività sportive da parte delle persone Lgbti, con conseguenze sul loro benessere psicofisico sia a breve che a lungo termine.

Un mondo sportivo più “friendly” è un mondo migliore per tutte e tutti.

Ogni ambiente ostile alla diversità e alle persone LGBTI riduce la libertà di espressione e la possibilità per tutte e tutti di dare davvero il loro meglio dentro e fuori dal campo. Le relazioni tra compagne e compagni di squadra e/o con allenatrici e allenatori, con lo staff, i e le fan e le famiglie possono essere danneggiate e tutto il gruppo e la squadra può perdere delle opportunità.

L’omofobia e il sessismo possono colpire chiunque:

persone gay e persone etero, la migliore giocatrice e il più grande campione, allenatrici e allenatori, lo staff e le famiglie. Possono quindi portare a conseguenze a breve e a lungo termine, non solo per le vittime dirette di discriminazione, ma per l’intera squadra.
Anche le migliori giocatrici e allenatrici e i migliori giocatori e allenatori possono lasciare una squadra dove non si sentono al sicuro, accettati, rispettati e inclusi.

SCOPRI DI PIU

1 Per approfondire: Denison E, Kitchen A. (2015). Out on the Fields: The first international study on homophobia in sport. Nielsen, Bingham Cup Sydney 2014, Australian Sports Commission, Federation of Gay Games. www.outonthefields.com

2 La sperimentazione consiste nell’applicare il metodo ETS (Education Through Sport) alle discriminazioni omo-transfobiche e sessiste. www.moveandlearn.org

3 L’avversione verso tutte le identità percepite come “diverse” viene comunemente denominata “omofobia”, con la variante di omo-transfobia, per includere la discriminazione verso le persone transgender. Esistono anche delle specificità nelle discriminazioni subite dalle persone lesbiche e bisessuali, per cui si parla anche di lesbofobia e bifobia. Per riferirci a quest’ambito utilizziamo in modo omofobia e omo-transfobia.

 

 

Contacts: 

AICS – Rosario Coco (Coordinator) – info@out-sport.eu –  Andrea Maccarrone press@ou-sport.eu (Press office)

DSHS – Tobias Menzel – outsport@dshs-koeln.de

VIDC – Nikola Staritz – fairplay@vidc.org

LEAP – Fraser Johnston – fraser.johnston@leapsports.org

FRIGO – Marton Milkovics – milkovicsmarton@gmail.com 

AICS (Coordinator)

Associazione Italiana Cultura Sport (Italian Associatio for Culture and Sports)

DSHS

Deutsch Sporthochschule Köln (German Sport University Cologne, Institute of Sociology and Gender Studies)

LEAP

Sport Scotland Leadership, Equality and Active Participation

VIDC

Vienna Institute for International Dialogue and Cooperation)

FRIGO

Friss Gondolat Egyesület (Organisation for Fresh Ideas)

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